martedì 18 ottobre 2022

GUERRA IN UCRAINA: DOPO I DRONI-KAMIKAZE IRANIANI, QUANDO I ROBOT ARMATI DOTATI DI I.E.?

Da quando è iniziata “l’operazione speciale” della Russia contro l’Ucraina non c’è giorno in cui non veniamo sorpresi ( o spaventati) dalle notizie che ci arrivano dal corso della guerra nel nostro “giardino di casa”.

Dopo le minacce del ricorso alle atomiche “tattiche”, da giorni la Russia sta bombardando abitazioni civili e infrastrutture con l’utilizzo di “droni-kamikaze” Iraniani.
Gli Ucraini vengono forniti sempre di più dai paesi occidentali (usa in prima fila) di moderni sistemi d’arma che di fatto hanno compromesso di molto le possibilità di vittoria delle forze armate Russe,
Al momento non si ha notizia dell’utilizzo di robot armati dotati di i.e. che possano autonomamente decidere l’obiettivo e…”terminarlo”.

Fantascienza alla "Terminator"? No, è realtà la tedesca Rheinmetall, ad esempio, ha presentato il suo Mission Master-CXT, un veicolo senza pilota di medie dimensioni con ruote che può essere attrezzato per trasportare armi, lanciarle tramite telecomando o trovare autonomamente obiettivi e distruggerli.
Ma, secondo la rivista Defense-one: “le forze armate occidentali rimangono riluttanti ad acquistare armi da terra che scelgono i propri obiettivi”. Nello stesso articolo però si precisa che "La restrizione sul sistema d'arma è una decisione del cliente, non ciò che stiamo fornendo".
Questo significa che i robot che possono sparare autonomamente esistono già basta semplicemente programmare, i "terminator" esistono già, non si tratta più di fantascienza. Certamente fa rabbrividire che ci si possa trovare di fronte ad un robot che possa sparare autonomamente, ci viene in mente però l’unico caso noto in cui è stato utilizzato un sistema d’arma avanzato.

Quello dello scienziato atomico iraniano ucciso (sembra) dagli Israeliani, a settembre del 2021 con un “robot” telecomandato che sparava 600 colpi al minuto, il capo del programma atomico Iraniano era in auto con la moglie, lui venne “terminato” ma la moglie non fu nemmeno ferita.
Considerando tutte le crudeltà di cui abbiamo notizia forse c’è da sperare che le macchine siano più umane di noi.




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