lunedì 10 giugno 2013

ACTV COME LA CONOSCEVAMO NON ESISTE PIU'

La motonave SANDRA Z costata milioni di euro e da anni abbandonata al tronchetto --> Actv come tutti la conoscevamo non esiste più è diventata una grande holding chiamata AVM. Ovviamente anche ACTV non è stata risparmiata dai contraccolpi della crisi economica ed è giusto e lodevole che l'azienda ( qualsiasi azienda) ponga in essere le misure necessarie per salvaguardare gli interessi societari e pubblici, visto che, fino a prova contraria, il servizio è pubblico. E quindi ben vengano misure che possano far risparmiare, dobbiamo anche dire però che pur comprendendo che i sindacati fanno il loro lavoro, che è quello della tutela dei diritti dei lavoratori, le forte critiche espresse in questi giorni non sembrerebbero né peregrine né di parte. Ci riferiamo al fatto che la direzione di actv ha deciso di disdettare ( dal 3 giugno scorso) la contrattazione di secondo livello, sia economica ( circa 300 euro in meno in media in busta paga) che normativa (i turni di lavoro, regimi di riposo,buoni pasto ect) e fin qui, da un punto di vista generale, considerando gli aspetti particolarmente negativi della congiuntura economica si può anche giustificare con un generico: " tiriamo un po' tutti la cinghia". Quando però sindacati e gli stessi lavoratori dell'ACTV sottolineano che PRIMA di effettuare tagli indiscriminati si dovrebbe cercare di esprimere il MASSIMO della potenzialità nell'offrire servizi e soprattutto TAGLIERE gli sprechi. Non ci permettiamo, in quanto non ne conosciamo a fondo le dinamiche, l'aspetto ( molto gettonato) rappresentato dalla retribuzione dei dirigenti per quanto riguarda però sprechi e problemi di gestione, molti sono i punti di rilievo sollevati. Riportiamo pari pari non in ordine d'importanza: Il famoso caso della motonave SANDRA Z costata milioni di euro, che avrebbe dovuto essere il non plus ultra dal punti di vista tecnologico, in quanto progettata con un alternativo sistema di propulsione,purtroppo però è da anni praticamente abbandonata al tronchetto saccheggiata dai predoni che l'hanno " alleggerita" del rame di bordo e di 25.000 euro di gasolio. E comunque anche se non utilizzata da anni essendo una nave dal punto di vista formale armata, come si dice in gergo, ha comunque tutta una serie di costi di gestioni anche se rimane ferma all'ormeggio. Altro punto molto sensibile riguarda la gestione della bigliettazione da quando le tradizionali rivendite di biglietti sono via via state sostituite con le nuove tecnologie ci sono state sensibili perdite di incassi, infatti, gli addetti ci raccontano che in caso di avaria dei palmari non esistendo più il cartaceo non c'è possibilità di far pagare il biglietto ai passeggeri che lo richiedono quando salgono direttamente a bordo, ci riferiscono dell'episodio in occasione della biennale quando con le motonavi strapiene di passeggeri con i palmari non funzionanti si è valutata una perdita tra i 200.000 e i 300.000 euro. Altro esempio è sulla concorrenza: nei grandi terminal, dove c'è la massima affluenza di potenziali clienti il servizio pubblico ( actv) costa per una tratta sette euro mentre per la stessa, il servizio privato offre lo stesso servizio a CINQUE, ovviamente un gruppo di persone, una famiglia composta da 4 persone ha un risparmio secco di euro 16, non ci sembra poco in un periodo di vacche magre come questo. Insomma da quello che ci riferiscono non sono poche le criticità che permetterebbero di aumentare gli incassi e di diminuire gli sprechi,forse non hanno tutti i torti sindacati e lavoratori nell'affermare che negli ultimi dieci anni questi ultimi hanno dato il sangue.

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