martedì 30 ottobre 2012

IL COMITATO PORTO DI CHIOGGIA SFERZA L'ASPO E,,,,


IL COMITATO PORTO DI CHIOGGIA SFERZA L'ASPO E CHIEDE UN'UNICA AUTORITA' PORTUALE CON VENEZIA Nel mentre si discute di politichese portuale nei salotti locali sull'attuale situazione dell'economia portuale, senza gli attori principali: agenti, mediatori marittimi e tecnici che vivono le realtà del porto, il nostro Comitato ha ritenuto di iniziare un percorso di avvicinamento ad un progetto che non sarà facile da attuare, ma riteniamo che sia l'unica strada rimasta da percorrere, l'ultima: un'unica Autorità Portuale Lagunare : Chioggia - Venezia - P. Levante. Si è giunti a questo impegno preciso dato che l'unico ente del porto privato di Chioggia ha dimenticato i fini della sua nascita da molti anni: promozione e nuovi traffici. L'Azienda Porto ha avuto il merito di ottenere contributi pubblici e privati che hanno portato lo sviluppo infrastrutturale del nuovo porto: Val da Rio, dando un'impronta più che portuale, di Immobiliare del porto, nel corso degli anni. Con tutti i limiti che ancora oggi esistono in Val da Rio: pescaggi , entrata e uscita notturna, pertanto non ancora operativa al massimo. Sotto questo aspetto è mancata una regia che nel tempo ha lasciato spazio all'improvvisazione, senza raggiungere gli obiettivi minimi che si sarebbero dovuti prefissare: pianificazione e programmazione per sviluppare nuovi traffici e conseguentemente il Porto. Sarebbe stato auspicabile puntare su interventi ben più incisivi, in grado di dare un rilancio più competitivo alla portualità, ma sento il dovere di evidenziare i limiti di questa operatività. Ritengo che il modo di governare localmente questo porto sia progressivamente sfuggito di mano all'attore principale con un depauperamento di risorse economiche impiegate per altri fini che inesorabilmente aggraveranno l'attuale situazione già asfitica. I nuovi costi di funzionamento elencati alla Commissione Tecnica del porto dall'Azienda Porto saranno altre spese che graveranno sull'economia delle imprese. L'attuale analisi del Comitato Portuale, dal suo punto di vista, ritiene che coerenti scelte strategiche con le esigenze di chi opera in porto diano risultati positivi in vista di un bilancio complessivo, in modo da avere una base di partenza per relazionarci con l'Autorità e tra i nuovi soggetti che da Imprese dovranno trasformarsi in Terminalisti, realtà incontrovertibile. Le imprese portuali locali dovranno effettuare questa scelta per il loro e per il bene di Chioggia. Il futuro è dedicato ad un sistema dialogante a livello regionale, nazionale. Chiaramente la questione da noi sollevata evidenzia uno scenario che non relegherà Chioggia a figura secondaria della portualità lagunare, ma bensì dovrà essere un volano per l'economia locale insieme a Venezia, unica regia. Servirà un nuovo piano portuale ed uno studio dei costi con tutte le parti interessate. Vorremmo chiarire anche questi aspetti di adempimenti non secondari, la necessità di una messa a fuoco delle varie tematiche che regolamentino e pianifichino ad hoc la merceologia del porto onde evitare distorsioni tra porti ed autonomia sul personale da impiegare nelle varie imcombenze, coinvolgendo anche la rappresentanza marittima locale. Il porto deve interpretare al meglio l'esigenza di un'offerta razionale creando cosi una cabina di regia nuova che premierà sotto ogni profilo con conseguente aumento di volumi di traffico e merci che si andranno a sommare agli attuali. Questa idea, entrando nello specifico, ci lascia molto soddisfatti per tutti gli aspetti evidenziati. E' un primo passo ed un segnale importante da un punto di vista politico e delle risorse, la dove possono produrre un elemento di sviluppo. Presidente Comitato Porto di Chioggia Alfredo Calascibetta Boriani

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