COVID 19 SFUGGITO DA UN LABORATORIO RAGIONIAMOCI SOPRA

Un indizio è solo un caso, due fanno una coincidenza, ma tre sono una cospirazione. E se parliamo di Covid questo modo di dire si adatta perfettamente, dato che le voci sull’origine artificiale del virus si sono diffuse fin dalla sua comparsa, sono state smentite da più parti e sono regolarmente riemerse.

Questo, però, è solo un fatto mediatico, non certamente scientifico e se, probabilmente, la dimostrazione che il virus sia stato costruito in laboratorio non si avrà mai, vale la pena di riportare alcuni studi al proposito, così come riferiti nelle pagine del Corriere della Sera, che “spingono” verso l’ipotesi della manipolazione genetica del virus.

Il primo è il rapporto della componente repubblicana della Commissione Sanità del Senato statunitense (un rapporto parziale, quindi), presentato la settimana scorsa, che evidenzia la strana rapidità con cui due diversi team dell’esercito cinese hanno prodotto un vaccino contro il Covid, già a febbraio 2020: meno di due mesi dallo scoppio dell’epidemia a Wuhan può significare che la sequenza genetica del virus era già in loro possesso.

Il secondo è una ricerca, condotta da un gruppo di giornalisti americani che ha raccolto tutte le informazioni disponibili sulle comunicazioni tra i laboratori di Wuhan e il comitato centrale del Partito comunista cinese, dalle quali emerge il senso di allarme e pericolo segnalato dagli scienziati per l’insufficienza di personale e di misure di contenimento delle possibili fughe biologiche.

Il terzo è uno studio pubblicato da un genetista e un farmacologo americani, e un ginecologo tedesco che hanno rintracciato nella sequenza genetica del Covid-19 un numero e una regolarità dei “restriction sites” (una sorta di taglia e cuci di varie parti del DNA) tipiche delle tecniche di manipolazione genetica, e non a sporadiche e casuali come quelle che si trovano nei corona virus esistenti in natura.

Ragionateci sopra, come dice Zaia. (Dal corriere della Sera del 2/1

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