(17.03.23)
“La scarsa qualità dell’aria nel Bacino Padano è legata ad una combinazione di fattori morfo-climatici ed antropici, assolutamente peculiari di quest’area: è una verità che da tempo ci viene confermata dagli scienziati.
Per la sua conformazione, ad esempio, la velocità del vento nella Pianura Padana è tra le più basse d’Europa, con valori medi inferiori a 1,5 m/s e questo non aiuta di certo alla dispersione degli inquinanti in atmosfera”. Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, interviene sul tema della qualità dell’aria in Veneto, mentre è a Bruxelles per partecipare a vari appuntamenti istituzionali in sede europea. “E’ importante evidenziare che, nel lungo periodo, - ha detto il Presidente - la situazione legata alla qualità dell’aria, pur nell’ambito della difficile realtà del Bacino Padano, ha fatto registrare dei miglioramenti. Se fino a un decennio fa era frequente, soprattutto nei grandi centri urbani, il superamento del valore limite annuale per il biossido di azoto, ora la concentrazione di questo inquinante rispetta da un triennio questo limite in tutta la regione. E questo risultato si deve soprattutto per l’importante lavoro di prevenzione che si porta avanti come Regione del Veneto”. “È inutile, pertanto, che io aggiunga ulteriori riflessioni sulla salute dell’aria nel nostro territorio. – ha continuato - Certo, noi tutti siamo ambientalisti, siamo tutti attenti alla salubrità dell’ambiente e dell’aria, siamo tutti attenti al fatto che comunque questo obiettivo sia un obiettivo sacrosanto e cioè che tutti i cittadini debbano poter respirare aria sana e pulita.
Però la morfologia dei territori deve essere una componente che non dev’essere trascurabile, non lo è nel bene e nel male, per tutti. C’è chi afferma che nel suo territorio ha più aria pulita che nella Pianura Padana ed è vero, ma è altrettanto vero che se la norma viene applicata senza i dovuti correttivi e soprattutto anche senza il buonsenso, noi sostanzialmente cancelliamo aree europee, cioè le azzeriamo da un punto di vista produttivo.
Magari, quindi, risaneremo un po’ il territorio dal punto di vista dell’aria, ma avremo altre importanti ricadute, ad esempio dal punto di vista psicologico, per depressione, o altro, considerato che comunque tutto si lega”.
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