sabato 25 luglio 2015
LA CAPITANERIA DI PORTO SEQUESTRA SETTE TONNELLATE DI PESCE SCADUTO A PORTO VIRO
Continuano le operazioni di vigilanza e controllo della Capitaneria di Porto di
Chioggia in materia di commercio di prodotti ittici destinati ad essere trasformati ed
essere immessi in commercio come preparazioni alimentari.
Nel corso di questa settimana, il personale della Sezione Polizia Marittima e Difesa
Costiera, congiuntamente a personale del NAS dei Carabinieri di Padova, ha
effettuato una verifica approfondita all’interno di una azienda della provincia di
Rovigo, precisamente in Comune di Porto Viro, che si occupa di confezionare
alimenti di origine ittica e vegetale, che vengono poi commercializzati in territorio
comunitario.
All’interno delle celle adibite alla conservazione delle materie prime congelate, i
militari hanno rinvenuto nascoste 20 pedane, al di sopra delle quali erano stipate
circa 7 tonnellate di prodotti ittici scaduti e privi di tracciabilità, che sono stati
asportati dalla cella e catalogati cartone per cartone.
Nello specifico sono stati rinvenuti grossi quantitativi di anguille di varie dimensioni
scadute anche da un anno, anguille marinate congelate prive delle indicazioni
obbligatorie relative alla loro scadenza e data di congelamento, storioni congelati a
tranci, anche questi scaduti da tempo.
La merce è stata posta sotto sequestro amministrativo e verrà con molta probabilità
distrutta a spese della Ditta proprietaria.
Il valore dei prodotti ittici sequestrati è pari a 60.000 euro: con molta probabilità,
sarebbero stati commercializzati durante il periodo estivo.
Sono state elevate sanzioni amministrative per circa 6000 euro.
Dall’inizio del mese di marzo di questo anno, il personale della Guardia Costiera e
del NAS di Padova sta lavorando in sinergia ottenendo ottimi risultati dal punto di
vista della verifica della tracciabilità degli alimenti di origine ittica. Infatti ad oggi sono
stati sequestrati in Veneto circa 2.000.000 di Kg. di alimenti per un valore
complessivo che supera i 5 milioni di euro, nella maggior parte dei casi privi di
etichettatura e tracciabilità o addirittura scaduti, come in questo ultimo accertamento.
Sono state ispezionate almeno 35 aziende adibite alla commercializzazione,
deposito e trasformazione di alimenti di origine animale e ittica, elevando svariate
sanzioni amministrative per violazioni varie.
Chioggia, 24 luglio 2015.
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